Questo magnifico rame di piccolo formato costituisce un’importante aggiunta al catalogo di Gottfried Wals, ricostruito in soli diciannove esemplari dalla studiosa che ne redasse ormai quarant’anni fa la monografia (A. Repp, Goffredo Wals. Zur Landschaftsmalerei zwischen Adam Elsheimer und Claude Lorrain, Köln 1985), ma che fu certamente molto più corposo se le fonti contemporanee all’artista ricordavano già sessanta esemplari (tra dipinti e disegni) nella collezione del mercante fiammingo, attivo a Napoli, Gaspar Roomer e dal momento che gli inventari seicenteschi e settecenteschi di molte altre collezioni private registrano sue opere sotto il nome di Goffredo o Goffredo todesco. La qualità generale del dipinto, la maestria della composizione, la definizione dei dettagli, e non da ultimo il suo perfetto stato di conservazione, ne fanno un esemplare molto originale, di grande pregio e rarità.
A.Repp, Goffredo Wals. Zur Landschaftsmalerei zwischen Adam Elsheimer und Claude Lorrain, Koln 1985; M. G. Roethlisberger, From Goffredo Wals to the Beginnings of Claude Lorrain, in “Artibus et Historiae”, 16, n. 32, 1995, pp. 9-37; G. Capitelli, Gottfried Wals, in La pittura di paesaggio in Italia. Il Seicento, a cura di L. Trezzani, Milano, 2004, pp. 380-382; A. Repp, Nachträge zu Leben und Werk des Goffredo (Gottfried) Wals (um 1590/1595 - 1638/1640), “Wallraf-Richartz-Jahrbuch”, 67, 2006, pp. 231-274.